In su non v'è più nulla. Liriche di Nikola Šop

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In su non v'è più nulla. Liriche di Nikola Šop

I Monografici di RIVISTA, n. 4 - In su non v'è più nulla. Liriche di Nikola Sop.
Traduzione di Giulia Tonero e Marika D'Aprile

Formato 16 x 21
Copertina a colori, interni in b/n
lingue: Croato/Italiano

Questa breve raccolta di liriche, tratta da alcune raccolte, vuole essere un omaggio al poeta e filosofo bosniaco di origine croata, Nikola Šop (1904 - 1982).
Definito come poeta metafisico, Šop ebbe una vita tormentata, soprattutto a causa delle ferite riportate in seguito al bombardamento tedesco di Belgrado del 1941, dopo il quale rimase paralizzato, costretto a trascorrere a letto il resto della vita.
Al suo capezzale rimase sempre la moglie, Antonija, la quale divenne complice imprescindibile per il suo lavoro intellettuale e poetico, che durò di fatto fino alla fine dei suoi giorni.
Nel linguaggio del poeta si fondono due visioni apparentemente idiosincratiche: quella estremamente lucida e amareggiata dell'uomo terreno, colpito dalla disgrazia, e quella profondamente religiosa, colma di pietas cristiana e di tensione verso una dimensione ultraterrena. A volte, queste due visioni si fondono in una sola, creando i meravigliosi giochi d'immagine e i rovesciamenti, che divennero poi tipici della poesia di Šop.

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16 x 21 format
Color cover, b/w internal photos
Languages Croatian/Italian

This short collection of poems is intended as a tribute to the Bosnian poet and philosopher of Croatian origin, Nikola Šop (1904 - 1982).
Defined as a metaphysical poet, Šop had a tormented life, especially due to the wounds he sustained following the German bombing of Belgrade in 1941, after which he was paralysed, forced to spend the rest of his life in bed.
His wife, Antonija, always remained at his bedside and became an essential accomplice for his intellectual and poetic work, which effectively lasted until the end of his days.
In the poet's language two apparently idiosyncratic visions merge: the extremely lucid and embittered one of earthly man, struck by misfortune, and the deeply religious one, full of Christian pietas and tension towards an otherworldly dimension. Sometimes, these two visions merge into one, creating the wonderful image games and reversals, which later became typical of Šop's poetry.

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